IL PROGETTO DI VULNERARTE

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Questa società, pur con i suoi innegabili progressi, fallisce la sfida della vulnerabilità: non solo perché non riesce a generare risorse di senso per una vita che appare imperfetta e fallibile, ma anche perché si manifesta inadeguata per la cura e la protezione delle persone più deboli: come se fossero più povere di dignità e quindi sacrificabili.
Il progetto mette al centro la condizione vulnerabile della realtà attraverso territori fisici e mentali, illuminati al di fuori degli spazi convenzionali e dalle consuetudini, al fine di con-versare diversamente della natura profonda dell’umanità. L’obiettivo è considerare la vulnerabilità da una diversa prospettiva, per comprendere la molteplicità delle emozioni, delle scelte e delle tensioni a cui l’uomo tende quotidianamente. Per analizzare la fragilità non solo dal punto di vista etico e politico, ma anche dell’esperienza formale ed estetica.
Nella più recente produzione artistica si assiste a un progressivo distacco dall’essenza contemporanea dell’arte, in favore di un contemporaneo-ideale, isolato, rinchiuso nelle stanze dei musei e gallerie. Un contemporaneo sempre più fatto di white cube, installazioni e performance.
E’ venuto il momento di immaginare un agire in totale contro-tendenza, enfatizzando le risorse etiche ed estetiche di spazi urbani dismessi (ex-carceri, ex-manicomi, ex-ospedali…) per riabilitare un campo esperienziale potenziale, uno spazio meditativo nella sua limpida nudità, nel quale il partecipante possa immergersi per ascoltare le vibrazioni degli elementi preesistenti insieme alla sensibilità e all’energia degli OAC Organismi Artistici Comunicanti che questo progetto, unico e non intercambiabile, esprime per sottoporre lo sguardo ad un urto emotivo.
Tutto lascia pensare che la necessaria riscoperta della vulnerabilità umana, avviata dalla riflessione antropologica e imposta dalla congiuntura epocale, debba giocare un ruolo centrale, e non marginale o accidentale, nella ricomposizione di un progetto umanistico e civile, economico, sociale, politico, culturale.

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