L’Eredità

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L’Eredità

Il cognome è la chiave numerologica che interpreta il no­stro passato, è la testimonianza del grado di conoscenza acqui­sito nei cicli della vita trascorsa. Le curiosità storiche che ruo­tano attorno alla nascita dei cognomi sono tante, e d’impor­tanza rilevante per capire come la scheda « L’eredità » sia fon­damentale nel numeroscopo per spiegarci la profonda simbio­si esistente tra la causa grazie alla quale oggi noi portiamo questo appellativo (il cognome) e l’influenza che esso stesso ci ha tramandato e continua ad imporci nell’arco dei secoli come maggior motivo del nostro essere interpretato dagli occhi de­gli altri.
Chiamarsi Panseca, Locatelli, Cardinale o, in prima per­sona, Illuminato, significa tener fede in maniera conscia o in­conscia, ad un moto individuale di identificazione appartenu­to ai nostri antenati ed ancora radicalmente inciso in noi.
Ci si conosceva, inizialmente, per i mestieri che sì prati­cavano, per difetti particolari o capacità personali; così ven­nero fuori cognomi eccezionali come Cornacchione, Rospo, Maiali, Disperati o ancor meno edificanti come Culattina, Pir­la o Frocione: precisi appellativi di una certa qualità distintiva che poi finirono per essere tramandati alle generazioni future che scontano ancora oggi l’influenza diretta di tali definizioni.
Solo nel nostro Paese esistono più di 2000 italiani che cercano di mutare il loro «strambo» cognome, rivolgendosi alle procure generali delle Corti d’Appello, invocando l’artico­lo numero 158 del Regio Decreto del 9 luglio 1939 numero 1238, ordinamento dello Stato civile. Il 10% delle richieste, dunque, riguarda cognomi considerati «ridicoli o vergogno­si». Il 30% concerne invece chi vuole assumere il cognome della madre affinché non si estingua (su questo punto è stata alla fine approvata una legge per permettere al figlio di optare per uno dei cognomi), o vuole aggiungere al proprio un cognome di prestigio della famiglia. Infine un buon 60% delle richieste riguarda chi vuole cambiare il proprio nome di battesimo.
Ma cosa celano effettivamente queste battaglie che si intraprendo­no seguendo un iter burocratico molto lungo? Perché si cerca di cambiare la vocazione del nostro cognome (almeno per i ni­poti a venire)?
Non è solo un apparente modifica dello scritto che ci identifica. Tale processo riguarda in prima linea la profonda influenza numerologica racchiusa nelle vibrazioni delle lettere del cognome che in qualche modo si sono appalesate alla no­stra coscienza, e si cerca in tal modo di eliminare la negatività subita, scegliendo appellativi più consoni ad un modo di es­sere forse più fortunato, sicuramente diverso.
Intraprendiamo insieme la storia del nostro cognome con un facile calcolo matematico riguardante i numeri corrispon­denti alle lettere che costituiscono il cognome che portiamo. Sommiamo tutte le cifre fino a raggiungere un’unica radice numerica; poi, come avere già fatto nelle tavole precedenti, compiliamo la scheda grafica scoprendo l’aggettivo che rac­chiude la maggior influenza della nostra «eredità».

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